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Analbuminemia congenita
ORPHA:86816
Livello di Classificazione: Malattia- Sinonimo/i : -
- Prevalenza: <1 / 1 000 000
- Trasmissione: Autosomica recessiva
- Età di esordio: Infanzia, Neonatal
- ICD-10: R77.0
- OMIM: 616000
- UMLS: -
- MeSH: -
- GARD: -
- MedDRA: -
Riassunto
L'analbuminemia congenita (CAA) è caratterizzata dall'assenza o dalla riduzione significativa dell'albumina circolante nel siero (HSA). È stata stimata una prevalenza in circa 1/1.000.000, con meno di 50 casi descritti. La malattia non presenta una particolare predilezione geografica, etnica o di genere. Nella maggior parte dei casi, la CAA viene diagnosticata nell'età adulta. Sebbene l'albumina sia la proteina plasmatica più abbondante e abbia diverse funzioni, i pazienti affetti da CAA presentano solo pochi segni e anomalie biochimiche minori: affaticamento, ipotensione, edemi, aumento della concentrazione di diverse proteine plasmatiche e allungamento dell'emivita dell'albumina. L'HSA è assente o presente in concentrazioni molto basse (<1 g/L), nonostante la funzione epatica sia normale e non vengano osservate condizioni responsabili di una significativa perdita di proteine. La relativa gravità dei segni clinici è dovuta all'aumento compensatorio nella biosintesi epatica di altre proteine plasmatiche, in particolare l'aumento della globulina sierica. Tuttavia, i pazienti affetti da CAA possono sviluppare lipodistrofia e ipercolesterolemia, causa potenziale di aterosclerosi precoce e di accidenti cardiovascolari. In casi rari, la CAA può essere complicata da ipercoagulabilità, osteoporosi e infezioni delle vie respiratorie. La malattia sembra essere più grave nel feto o nell'immediato periodo postnatale, in quanto sono stati osservati ritardo della crescita prenatale e morte endouterina. La CAA viene trasmessa come carattere autosomico recessivo ed è stata osservata consanguineità in tutti i casi noti per i quali erano disponibili i dati genealogici. La malattia è dovuta alle mutazioni omozigoti o eterozigoti composte del gene che codifica per HSA (ALB; 4q13.3). Finora sono state identificate più di dieci mutazioni patogenetiche. La mutazione Kayseri (una delezione AT omozigote dei nucleotidi c.228-229, corrispondente alle basi 91-92 dell'esone 3) sembra essere la causa più comune di analbuminemia. La diagnosi si basa sulle analisi ematiche (dosaggio immunologico dell'albumina e elettroforesi delle proteine sieriche). Le analisi del DNA tendono a identificare la mutazione correlata alla malattia. La diagnosi differenziale si pone con varie malattie associate a una riduzione di HSA (glomerulonefrite, nefrosi, ascite, lupus eritematoso sistemico, linfangectasia intestinale e enteropatie disperdenti proteine; si vedano questi termini). La CAA è una condizione relativamente benigna e tollerata. La presa in carico mira alla profilassi e al trattamento delle eventuali complicazioni cardiovascolari correlate all'ipercolesterolemia e all'aterosclerosi. I farmaci che legano la frazione proteica plasmatica dell'albumina devono essere usati con cautela nei pazienti affetti da CAA.
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