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Deficit di prolidasi
Definizione della malattia
Il deficit di prolidasi è una malattia ereditaria del metabolismo dei peptidi, caratterizzata da gravi lesioni cutanee, infezioni ricorrenti (che interessano prevalentemente la cute e il sistema respiratorio), dismorfismi facciali, deficit cognitivo variabile e splenomegalia.
ORPHA:742
Livello di Classificazione: MalattiaRiassunto
Dati epidemiologici
Anche se non sono disponibili dati certi, la prevalenza tra i nati vivi è stata stimata in 1/1.235.000. Nella comunità drusa è stata osservata una frequenza di portatori più alta (1/21). Sono stati descritti circa 90 pazienti appartenenti a diversi gruppi etnici, ma probabilmente il loro numero è superiore, dato che la malattia è sotto-diagnosticata.
Descrizione clinica
I segni clinici e l'età di esordio sono variabili. Il deficit di prolidasi può esordire nell'infanzia con splenomegalia. Possono coesistere diarrea, vomito e disidratazione. I dismorfismi facciali comprendono la bassa attaccatura dei capelli sulla fronte e sulla nuca, l'ipertelorismo, la proptosi, l'appiattimento della radice del naso, l'assottigliamento della porzione mucosa del labbro superiore e il prognatismo. Il coinvolgimento della cute di solito si manifesta nell'infanzia o successivamente (dai 6 ai 30 anni), con ulcere cutanee gravi, croniche, ostinate e dolorose, localizzate ai piedi, alla parte inferiore delle gambe e, più raramente, alle mani. La telangiectasia del volto e delle mani può precedere le ulcere e le lesioni eritematose, maculo-papulari o purpuree. La maggior parte dei pazienti presenta disabilità cognitiva variabile, da lieve a grave. Possono insorgere anche sintomi polmonari (malattia reattiva pseudo-asmatica delle vie aeree), immunologici (suscettibilità alle infezioni con episodi ricorrenti di otite media, sinusite, polmonite e gastroenterite) ed ematologici (anemia e trombocitopenia). Sono meno comuni la bassa statura, il linfedema, la lassità articolare, la prominenza dell'addome, l'irsutismo, la displasia dei denti e la cheratite. Alcuni pazienti possono essere asintomatici. È stata descritta un'associazione tra il deficit di prolidasi e il lupus eritematoso sistemico (LES).
Dati eziologici
Il deficit di prolidasi è causato da una mutazione nel gene PEPD (19q13.11), che codifica la Xaa-Pro dipeptidasi, che svolge un ruolo importante nella biosintesi e nella degradazione del collagene. Le mutazioni del gene compromettono la sintesi del collagene e la guarigione delle ferite.
Metodi diagnostici
La diagnosi si basa sui risultati delle analisi cliniche e di laboratorio. L'analisi degli aminoacidi urinari mostra costantemente una grave imidodipeptiduria (10-30 mmol/giorno). Di solito i pazienti presentano anche un aumento degli enzimi epatici, modesta anemia e trombocitopenia, ipergammaglobulinemia e ipocomplementemia. La diagnosi viene confermata con le analisi molecolari, che evidenziano una mutazione nel gene PEPD.
Diagnosi differenziale
La diagnosi differenziale si pone con la sindrome di Werner, la beta talassemia, la vasculite (si vedano questi termini), le forme autosomiche dominanti e recessive della sindrome da iper-IgE, l'anemia a cellule falciformi, le ulcere da pressione e l'insufficienza arteriosa e venosa.
Diagnosi prenatale
La diagnosi prenatale è disponibile nelle famiglie che presentano una mutazione patogenetica nota.
Consulenza genetica
Il deficit di prolidasi ha una trasmissione autosomica recessiva. Si raccomanda di informare i genitori di un bambino affetto del rischio di ricorrenza del 25% nelle successive gravidanze.
Presa in carico e trattamento
Il trattamento è sintomatico. Si raccomanda un'assistenza multidisciplinare, per monitorare e trattare i segni cutanei, polmonari e immunologici. Per il trattamento delle ulcere, si utilizzano pomate ad uso topico a base di prolina e glicina, steroidi, metilprednisolone, trasfusioni di sangue, plasmaferesi e una pomata topica contenente l'ormone della crescita, con esiti variabili in termini di miglioramento. In alcuni casi può essere necessaria la profilassi antibiotica. I pazienti con splenomegalia devono evitare gli sport che prevedano il contatto fisico.
Prognosi
La prognosi è variabile, ma di solito i pazienti hanno un'aspettativa di vita più breve a causa delle infezioni gravi, occasionalmente letali. La qualità della vita può peggiorare a causa delle infezioni e delle complicanze polmonari croniche. Le ulcere più gravi possono esitare nell'amputazione.
Informazioni dettagliate
Articolo per i professionisti
- Informazioni in breve
- Polski (2014, pdf)
- Articolo di genetica clinica
- English (2015)
Informazioni supplementari