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Sindrome di Marinesco-Sjögren
ORPHA:559
Livello di Classificazione: MalattiaRiassunto
La sindrome di Marinesco-Sjögren (MSS) appartiene al gruppo delle atassie cerebellari autosomiche recessive. La prevalenza è probabilmente inferiore a 1 per milione. La malattia esordisce durante l'infanzia. I segni clinici sono l'atassia cerebellare, la cataratta congenita, il ritardo mentale e il ritardo dello sviluppo motorio. La disartria, il nistagmo, la debolezza muscolare e l'ipotonia sono comuni. L'areflessia si associa a neuropatia periferica demielinizzante. Alcuni pazienti mostrano episodi di rabdomiolisi, in presenza di livelli sierici elevati, stabili o episodici, di creatinchinasi. Una caratteristica comune è l'ipogonadismo ipergonadotropo. Il quadro patologico del muscolo consiste in un'atrofia neurogena e in una miopatia con vacuoli cerchiati. È presente anche atrofia corticale cerebellare, con cellule di Purkinje vacuolizzate o binucleate. È stato suggerito che la MSS con mioglobinuria e la CCFDN (cataratta congenita, dismorfismi facciali e neuropatia) siano sindromi alleliche, dato che entrambe mappano sul cromosoma 18qter. Al contrario, un locus per la MSS classica è stato assegnato al cromosoma 5q32 e sono state recentemente identificate mutazioni in SIL1, un gene che codifica per un fattore implicato nel corretto ripiegamento delle proteine. La perdita di funzione di SIL1 produce l'accumulo di proteine male ripiegate, che sono tossiche per la cellula. La diagnosi si basa sui sintomi clinici. Un esame oftalmologico permette di controllare la presenza di cataratta e la risonanza magnetica nucleare di evidenziare l'atrofia cerebellare, in particolare a livello del verme. Le biopsie muscolari non sono generalmente specifiche. Le famiglie nelle quali viene individuata una mutazione, possono usufruire della diagnosi prenatale. Il trattamento è sintomatico. E' spesso necessario rimuovere chirurgicamente la cataratta, per preservare la vista. In caso di ipogonadismo, è necessaria la terapia ormonale sostitutiva. È importante proporre la fisioterapia e l'ergoterapia. I pazienti sopravvivono a lungo, con disabilità di grado variabile.
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