Cerca una malattia rara
Altra/e opzione/i di ricerca
Amaurosi congenita di Leber
Definizione della malattia
L'amaurosi congenita di Leber (LCA) è una distrofia retinica caratterizzata da cecità e risposte inferiori alla soglia alla stimolazione elettrofisiologica (elettroretinogramma con Ganzfeld - ERG), associate ad una grave compromissione della vista nel primo anno di vita.
ORPHA:65
Livello di Classificazione: Malattia- Sinonimo/i : -
- Prevalenza: 1-9 / 100 000
- Trasmissione: Autosomica dominante o Autosomica recessiva
- Età di esordio: Infanzia, Neonatal
- ICD-10: H35.5
- ICD-11: 9B70
- OMIM: 179900 204000 204100 604232 604393 604537 608553 610612 611755 612712 613341 613826 613829 613835 613837 613843 614186 615360 618513
- UMLS: C0339527
- MeSH: D057130
- GARD: 634
- MedDRA: 10070667
Riassunto
Dati epidemiologici
La prevalenza tra i nati vivi è stimata in 1/50.000-1/33.000; la LCA rappresenta il 5% di tutte le distrofie retiniche e il 20% dei casi di cecità nei bambini in età scolare.
Descrizione clinica
La LCA è caratterizzata da una grave riduzione dell'acuità visiva (≤ 20/400) o da cecità che esordisce nel primo anno di vita. A seconda della causa genetica, si osservano risposte pupillari lente, movimenti oculari erratici, fotofobia, ipermetropia marcata, nistagmo, strabismo convergente e cheratocono. Il segno oculo-digitale di Franceschetti (pressione del globo oculare con la punta dell'indice, pressione del bulbo oculare con il palmo della mano e strofinamento del bulbo oculare) è patognomico. La LCA può essere causata da mutazioni nei geni responsabili di sindromi caratterizzate da ritardo dello sviluppo neurologico, disabilità intellettiva, comportamento oculomotorio di tipo aprassico (difficoltà a muovere gli occhi) e disfunzione renale.
Dati eziologici
La LCA è causata dalle mutazioni nei geni che codificano proteine specifiche della retina, tra i quali: GUCY2D (17p13.1), CEP290 (12q21.33), RPGRIP1 (14q11.2), RDH12 (14q24.1), SPATA7 (14q31.3), AIPL1 (17p13.1), RD3 (1q32.3), CRB1 (1q31-q32.1), CRX (19q13.3), IMPDH1 (7q31.3-q32), IQCB1 (3q21.1), KCNJ13 (2q37), LCA5 (6q14), NMNAT1 (1p36.22), e TULP1 (6p21.3). Queste mutazioni causano gravi deficit funzionali oppure sono correlate per lo più a distrofia della retina. Le mutazioni nei geni CRX e IMPDH1 si associano ad un esordio precoce e ad una malattia grave. I pazienti con mutazioni in GUCY2D presentano una degenerazione morfologica a progressione molto lenta e difetti per lo più funzionali.
Metodi diagnostici
La diagnosi si basa sull'esame clinico che evidenzia una risposta pupillare lenta o pressoché assente nelle prime fasi della vita; alla fondoscopia si osserva una riduzione dei vasi retinici associata a segni variabili di degenerazione della retina (da pressoché irrilevante, fino ad un aspetto granulare generale). La diagnosi viene confermata dalla ERG in sedazione con esiti vicini alla soglia o inferiori. L'analisi molecolare è fondamentale e viene eseguita usando un chip (APEX, che analizza una serie di mutazioni nei geni della LCA; la diagnosi viene raggiunta nel 50-70% dei casi) e il sequenziamento di seconda generazione (NGS) (che copre l'intera sequenza dei geni noti; si tratta del metodo preferenziale, che identifica fino al 90% dei pazienti). La conferma delle mutazioni individuate e l'analisi di segregazione nei genitori con il metodo Sanger confermano definitivamente la diagnosi.
Diagnosi differenziale
La diagnosi differenziale si pone con la retinite pigmentosa, la sindrome di Alström, la sindrome di Joubert, la malattia di Stargardt, la sindrome di Senior-Loken, la sindrome cono-renale e la ceroido-lipofuscinosi neuronale infantile. Quando non è possibile accedere ai test funzionali o agli esami morfologici ad alta risoluzione, i pazienti spesso vengono erroneamente diagnosticati affetti da cecità corticale.
Diagnosi prenatale
La diagnosi prenatale è offerta da laboratori specializzati alle coppie a rischio con mutazioni patogenetiche note.
Consulenza genetica
La trasmissione è autosomica recessiva. Solo in rari casi, le mutazioni nei geni CRX o IMPDH1 hanno una trasmissione autosomica dominante, che si sovrappone alla diagnosi di LCA.
Presa in carico e trattamento
Attualmente non esiste una terapia risolutiva per la LCA; il trattamento è sintomatico e comprende la correzione dell'errore refrattivo e l'uso di ausili per la vista. Si raccomanda di scoraggiare le ripetute pressioni del globo oculare con la punta dell'indice e con il palmo della mano. Si raccomandano altresì valutazioni oftalmiche periodiche per verificare la presenza di ambliopia, glaucoma o cataratta. Alcune terapie sono attualmente in fase di sperimentazione, come la terapia genica (in particolare per RPGRIP e CEP290 ) e l'optogenetica (targeting genetico di molecole fotosensibili nelle cellule residue all'interno della retina degenerata).
Prognosi
Di solito la vista diminuisce con l'età fino alla cecità completa, per lo più entro la terza o quarta decade di vita.
Informazioni dettagliate
Articolo per il grande pubblico
Articolo per i professionisti
- Informazioni in breve
- Suomi (2015, pdf)
- Linee guida di buona pratica clinica
- Español (2017, pdf)
- Articolo di genetica clinica
- English (2013)
- Focus Disabilità
- Français (2017, pdf)
Informazioni supplementari