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Xeroderma pigmentoso
ORPHA:910
Livello di Classificazione: MalattiaRiassunto
Lo xeroderma pigmentoso (XP) è una genodermatosi rara da elevata sensibilità alle radiazioni ultraviolette (UV), associata ad alterazioni cutanee e oculari e a carcinomi cutanei multipli. Si differenzia in 8 gruppi di complementazione, a seconda del gene implicato: da XPA a XPG, oltre alla forma variante dello XP (XPV). La prevalenza è 1/1.000.000 negli Stati Uniti e in Europa ed è più elevata in altri paesi (Giappone, Nord Africa e Pakistan), in particolare nelle comunità ad elevato grado di consanguineità. La gravità dei segni clinici e l'età di esordio sono molto variabili e dipendono in parte dall'esposizione alla luce solare e dal gruppo di complementazione. Circa il 50% dei pazienti presenta una sensibilità acuta alla luce solare già nei primi mesi di vita, che si manifesta con gravi ustioni solari e/o eritemi persistenti, la cui remissione avviene dopo alcune settimane. Altri pazienti non presentano ustioni solari e sviluppano gradualmente efelidi accentuate nei siti esposti alla luce solare. I pazienti hanno cute secca e lesioni ipo- o iperpigmentate. Il rischio di sviluppare carcinomi cutanei, diversi dal melanoma, è 10.000 volte superiore a quello osservato nella popolazione generale e il rischio di melanoma, prima dei 20 anni, è 2.000 superiore. I pazienti con XPA-XPG sviluppano un carcinoma cutaneo in genere prima dei 20 anni, mentre i pazienti con XPV iniziano a sviluppare un carcinoma cutaneo dopo i 20-30 anni. Le anomalie oculari comprendono la cheratite, che causa opacità e vascolarizzazione corneale. È comune la fotofobia, il carcinoma oculare a cellule scquamose e il melanoma oculare. In circa il 30% dei casi sono stati descritti disturbi neurologici di gravità variabile (microcefalia acquisita, diminuzione o assenza dei riflessi tendinei profondi, sordità neurosensoriale progressiva, spasticità, atassia, epilessia e deficit cognitivo progressivo). In passato i casi di XP con disturbi neurologici gravi sono stati classificati con il termine di sindrome di De Sanctis-Cacchione, ma attualmente questa denominazione non viene più utilizzata. Lo XP è dovuto alle mutazioni degli 8 geni implicati nella riparazione del DNA. Sette di questi geni, compresi tra XPA e XPG (ERCC5), sono coinvolti nella riparazione per escissione dei nucleotidi (NER). XPV o POLH codifica per la DNA polimerasi eta, necessaria per replicare il DNA contenente il danno indotto dagli UV. La trasmissione è autosomica recessiva. La diagnosi si basa sui sintomi clinici ed è confermata dai test cellulari che individuano i difetti della riparazione del DNA (test della sintesi non programmata del DNA [UDS] nei fibroblasti cutanei in coltura) e l'ipersensibilità nei confronti delle radiazioni UV. La diagnosi è confermata dalla riduzione della UDS e dall'ipersensibilità verso le radiazioni UV con morte cellulare. La diagnosi differenziale si pone con la tricotiodistrofia, la sindrome di Cockayne, cerebro-oculo-facio-scheletrica (COFS), da sensibilità agli UV e di Rothmund-Thomson, e la protoporfiria eritropoietica. È stata effettuata la diagnosi prenatale mediante il dosaggio della UDS nei villi coriali o negli amniociti in coltura. I pazienti devono evitare l'esposizione al sole (creme solari, abiti a prova di raggi UV, protezione degli ambienti interni con pellicole anti-UV). La presa in carico è multidisciplinare. Sono essenziali i controlli regolari della cute e degli occhi e il trattamento appropriato delle lesioni cancerose. È comune il deficit della vitamina D, che viene trattato con integratori. Non è disponibile una cura risolutiva per lo XP, ma l'aspettativa di vita aumenta nei pazienti che evitano la luce solare e che si sottopongono a regolare follow-up per valutare e trattare i carcinomi cutanei. La prognosi è buona nei pazienti che non presentano disturbi neurologici e si proteggono scrupolosamente dai raggi UV. Tuttavia, i disturbi neurologici sono progressivi e possono ridurre l'attesa di vita.
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