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Carcinoma familiare del pancreas
ORPHA:1333
Livello di Classificazione: MalattiaRiassunto
Viene definito carcinoma familiare del pancreas (CP) quello presente in due o più consanguinei di primo grado. L'incidenza annuale è stata stimata in circa 1-10/1.000.000, cioè il 5-10% dei casi di CP. Nei casi familiari, l'esordio della malattia avviene prima dei 50 anni, più precocemente rispetto alle altre forme di CP. E' stata osservata un'elevata incidenza di CP familiare in alcune sindromi ereditarie (sindrome di Peutz-Jeghers, pancreatiti ereditarie, sindrome familiare dei nevi-melanomi atipici multipli, sindrome del carcinoma familiare della mammella e dell'ovaio, sindrome del carcinoma ereditario nonpoliposico colon-rettale; si vedano questi termini). Il fumo di sigaretta rappresenta un fattore di rischio significativo per questo tumore familiare. Il CP può originare dalla porzione esocrina (90%) o endocrina del pancreas. Nel 60% dei casi origina dalla testa del pancreas. I sintomi principali sono aspecifici e comprendono il dolore nella porzione superiore dell'addome, che si irradia caratteristicamente al dorso, la perdita dell'appetito, la perdita del peso e l'ittero da ostruzione del dotto biliare. Dato che il decorso clinico è silente, il CP spesso non viene diagnosticato fino agli stadi avanzati della malattia. In oltre l'80% dei casi, al momento della diagnosi, il cancro si trova in uno stadio avanzato a livello locale e disseminato. Sono caratteristici la rapida crescita, la disseminazione vascolare precoce, la diffusione ai linfonodi regionali e le metastasi al fegato, al peritoneo, ai polmoni. Il CP può anche invadere i visceri circostanti. E' stato visto che nell'eziologia del tumore rivestono un ruolo significativo le mutazioni nei geni KRAS, CDKN2A, TP53 e SMAD4, la cui caratterizzazione non è comunque utile a livello clinico per lo screening o per la diagnosi della malattia. Le tecniche utili per la diagnosi sono l'ecografia, la tomografia computerizzata con mezzo di contrasto (MDCT), la risonanza magnetica (RMN), integrate con la tomografia aemissione di positroni (PET)/tomografia computerizzata (TAC). Le tecniche diagnostiche invasive sono la colangiopancreatografia endoscopica retrograda (ERCP) e l'ultrasonografia endoscopica. Il CA 19-9 è un sensibile marcatore sierologico tumorale, anche se non specifico. La diagnosi differenziale si pone con numerose malattie, come le pancreatiti acute e croniche, le colangiti, le colecistiti, la colelitiasi, i tumori e le stenosi del dotto biliare, il tumore e le ulcere gastriche. La resezione chirurgica è l'unico trattamento potenzialmente curativo. La maggior parte dei pazienti (80%) viene diagnosticato ad uno stato avanzato, non più resecabile, del tumore. In questi casi, la chemioterapia (gemcitabina) o la radioterapia, da sole o in combinazione, rappresentano un trattamento alternativo, anche se spesso non efficace. La prognosi non è buona (il tasso di sopravvivenza complessivo a 5 anni è del 5%). Anche dopo una resezione completa del tumore il tasso di ricorrenza è elevato. Ai pazienti con una storia familiare di CP si raccomanda di non fumare o di smettere di fumare.
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