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Tirosinemia, tipo 2
ORPHA:28378
Livello di Classificazione: Malattia- Sinonimo/i
:
- Cheratosi palmoplantare - distrofia corneale
- Sindrome di Richner-Hanhart
- Tirosinemia da deficit di TAT
- Tirosinemia da deficit di tirosina aminotransferasi
- Tirosinemia oculocutanea
- Tirosinemia, tipo II
- Prevalenza: <1 / 1 000 000
- Trasmissione: Autosomica recessiva
- Età di esordio: Infanzia, Neonatal
- ICD-10: E70.2
- ICD-11: 5C50.12
- OMIM: 276600
- UMLS: C0268487
- MeSH: -
- GARD: 3105
- MedDRA: 10069463
Riassunto
La tirosinemia tipo 2 è un difetto congenito del metabolismo della tirosina, caratterizzato da ipertirosinemia associata a segni oculocutanei e, in alcuni casi, a deficit cognitivo. La prevalenza non è nota, ma sono stati descritti meno di 150 casi. La malattia sembra essere più diffusa nella popolazioni Arabe e Mediterranee. Le lesioni cutanee sono presenti nell'80% dei casi, il coinvolgimento oculare nel 75% e i disturbi neurologici associati al deficit cognitivo di una certa gravità fino al 60%. L'esordio è variabile, anche se i sintomi oculari (arrossamento, fotofobia, lacrimazione eccessiva e dolore) di solito si presentano già nel primo anno di vita. I segni oculari consistono nell'opacità corneale, associata alle lesioni corneali dendritiformi bilaterali (cheratite pseudodendritica), la neovascolarizzazione, l'ulcera e la cicatrizzazione corneale, che possono provocare una riduzione dell'acuità visiva. I segni cutanei di solito esordiscono dopo il primo anno di vita, anche se possono svilupparsi in associazione ai sintomi oculari. Le lesioni cutanee consistono in papule e placche ipercheratosiche non pruriginose, situate soprattutto a livello del palmo delle mani e della pianta dei piedi (ipercheratosi palmoplantare). Queste lesioni sono dolorose e progressive e spesso si associano a iperidrosi. Il coinvolgimento del sistema nervoso centrale (SNC) è estremamente variabile e si manifesta per lo più con deficit cognitivo (da lieve a grave). Altri segni a carico del SNC sono i disturbi del comportamento, il nistagmo, il tremore, l'atassia e le convulsioni. La tirosinemia tipo 2 è trasmessa come carattere autosomico recessivo ed è dovuta alle mutazioni del gene TAT (16q22.1), che codifica per la tirosina aminotransferasi (TAT). L'aumento dei livelli di tirosina secondario al deficit di TAT sembra provocare l'accumulo di cristalli di tirosina, all'origine di una reazione infiammatoria e dei segni oculocutanei. È stato suggerita una correlazione tra l'entità del coinvolgimento del SNC e i livelli di tirosina plasmatica. La diagnosi si basa sul quadro clinico e sulla dimostrazione di un aumento dei livelli di tirosina plasmatica e urinaria, e sull'aumento dei livelli dei metaboliti urinari della tirosina (come il 4-idrossifenilpiruvato, il 4-idrossifenillattato, il 4-idrossifenilacetato e la N-acetiltirosina). La diagnosi in genere si basa sul dosaggio dell'attività della TAT e sulla biopsia epatica. Alcuni pazienti possono essere identificati attraverso i programmi di screening neonatale. Dato che i segni oculari si manifestano spesso all'esordio della malattia, la cheratite pseudodendritica è spesso confusa con la cheratite da herpes simplex (si veda questo termine). La diagnosi prenatale molecolare è possibile nelle famiglie nelle quali sia stata in precedenza identificata la mutazione del gene TAT. La presa in carico si basa sulla dieta povera in fenilalanina e tirosina. Il trattamento delle lesioni cutanee può richiedere l'assunzione di retinoidi per via orale. La dieta controllata consente di ridurre l'ipertirosinemia e produce un rapido miglioramento dei segni oculocutanei. Tuttavia, non è stato stabilito con certezza l'impatto della dieta sulla prevenzione del danno neurologico.
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Articolo per i professionisti
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- Greek (2010, pdf)
- Polski (2010, pdf)
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