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Cistinosi nefropatica infantile
Definizione della malattia
La cistinosi nefropatica infantile è la forma più comune e grave di cistinosi (si veda questo termine), una malattia metabolica caratterizzata da un accumulo di cistina all'interno dei lisosomi, che provoca danni a diversi organi e tessuti, in particolare ai reni e agli occhi.
Riassunto
Un testo più recente su questa malattia è disponibile in inglese
Dati epidemiologici
L'incidenza della cistinosi è stimata in circa 1/100.000-1/200.000 nati vivi. Circa il 95% dei casi si associa alla forma infantile.
Descrizione clinica
I primi segni clinici compaiono tra i 3 e i 6 mesi di vita, con poliuria e polidipsia, accompagnate da anoressia, vomito, disidratazione, costipazione e marcato ritardo della crescita, secondario alla riduzione della capacità di riassorbimento tubulare, con gravi alterazioni del bilancio idro-elettrolitico (sindrome di Fanconi; si veda questo termine). È anche presente rachitismo ipofosfatemico, che provoca deformità ossee. L'interessamento degli occhi, causato dai depositi di cistina nella cornea e nella congiuntiva, si manifesta con fotofobia che, di solito, compare dopo i 3 anni. I depositi di cistina nei diversi organi causa altri segni clinici, come l'ipotiroidismo, l'ipogonadismo e l'infertilità maschile, il diabete insulino-dipendente, l'epatosplenomegalia con ipertensione portale, l'interessamento dei muscoli con debolezza e atrofia distale e, in seguito, la disfunzione faringea e orale, la difficoltà nella deglutizione, il coinvolgimento cerebrale con ipotonia, difficoltà nel linguaggio e nella deambulazione, una sindrome cerebellare che compare più tardivamente nell'età adulta. In assenza di un trattamento specifico, la malattia progredisce nell'insufficienza renale allo stadio terminale prima dei 10 anni.
Dati eziologici
La cistinosi è dovuta ad un difetto nel trasporto della cistina al di fuori dei lisosomi. Il gene-malattia, CTNS (17p13), codifica per la cistinosina, una proteina di membrana dei lisosomi.
Metodi diagnostici
La diagnosi si basa sull'analisi del sangue e delle urine, che evidenziano i segni della sindrome di Fanconi (acidosi metabolica, ipokaliemia, iponatriemia, ipofosfatemia, iperaminoaciduria, glicosuria), sull'identificazione dei cristalli di cistina nella cornea con la lampada a fessura, e sulla determinazione dell'aumento dei livelli di cistina nei leucociti. La diagnosi è confermata dall'analisi del gene CTNS.
Diagnosi prenatale
La diagnosi prenatale può essere effetuata con l'analisi genetica nelle famiglie che già hanno un bambino affetto.
Consulenza genetica
La trasmissione è autosomica recessiva; la consulenza genetica dovrebbe essere offerta alle famiglie affette informandole del rischio del 25% di trasmettere la malattia.
Presa in carico e trattamento
Il trattamento consiste nella somministrazione di elettroliti e di integratori vitaminici (compresi il bicarbonato di sodio e di potassio, il fosfato, la vitamina D e la carnitina); l'indometacina migliora lo stato generale e la crescita del paziente; la cisteamina (somministrata alla dose di 1,3-1,9 g/m2 al giorno, in 4 dosi ogni 6 ore) abbassa i livelli di cistina nei lisosomi, rallentando o addirittura interrompendo la progressione dell'insufficienza renale e lo sviluppo dei segni extrarenali e ritardando la necessità del trapianto renale. Gli effetti collaterali della cisteamina comprendono i sintomi gastrointestinali, l'alito maleodorante, l'odore del sudore, le reazioni allergiche. È stata sviluppata e approvata negli USA una formulazione a rilascio ritardato, che permette ai pazienti di assumere la cisteamina solo due volte al giorno, migliorando la compliance e la qualità della vita. Sono inoltre necessarie gocce oculari a base di cisteamina per uso topico, in quanto la cisteamina per via sistemica non ha nessun effetto sui depositi corneali di cistina.
Prognosi
L'aspettativa di vita migliora notevolmente con la terapia. La malattia non recidiva dopo il trapianto renale, ma continua a progredire negli altri organi e può portare a complicazioni (ad esempio, difficoltà nella deglutizione, pneumopatia, cardiomiopatia), che possono peggiorare la prognosi.
Informazioni dettagliate
Articolo per il grande pubblico
Articolo per i professionisti
- Articolo di revisione
- English (2016)
- Linee guida di buona pratica clinica
- Français (2018, pdf)
- English (2019)
- Articolo di genetica clinica
- English (2017)
Informazioni supplementari