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Sindrome di Usher
ORPHA:886
Livello di Classificazione: Malattia- Sinonimo/i
:
- Retinite pigmentosa - sordità
- USH
- Prevalenza: 1-9 / 100 000
- Trasmissione: Autosomica recessiva
- Età di esordio: Infanzia, Neonatal
- ICD-10: H35.5
- ICD-11: LD2H.4
- OMIM: 276900 276901 276902 276904 500004 601067 602083 602097 605472 606943 611383 612632 614504 614869 614990
- UMLS: C0271097
- MeSH: D052245
- GARD: 7843
- MedDRA: 10063396
Riassunto
Un testo più recente su questa malattia è disponibile in inglese
La sindrome di Usher è caratterizzata da sordità neurosensoriale (di solito congenita) associata a retinite pigmentosa e perdita progressiva della vista. La prevalenza è stimata in 1/30.000. Si tratta della causa più comune di cecità associata a sordità a esordio nell'infanzia. Si distinguono tre forme cliniche: il tipo 1 (circa il 40% dei casi), che presenta sordità congenita profonda, non progressiva, di solito associata a areflessia vestibolare e ritardo nelle tappe dello sviluppo, come nel controllo del capo e nell'acquisizione della stazione seduta e della deambulazione autonoma; il tipo 2 (circa il 60% dei casi), che presenta sordità prelinguale moderata/grave a progressione lenta, non associata a alterazioni vestibolari; il tipo 3 (<3% dei casi, diffusa soprattutto nelle popolazioni Finlandesi e negli Ebrei Ashkenaziti), che presenta sordità a rapida progressione, di solito diagnosticata nella prima decade di vita, associata a disfunzione vestibolare nella metà dei casi. La retinite pigmentosa, che in genere viene diagnosticata dopo la sordità, nella fase iniziale comporta deficit visivo in presenza di luce scarsa e tende a degenerare verso la completa cecità nell'arco di qualche decennio. La trasmissione è autosomica recessiva. Il sottotipo clinico 1 è dovuto alle mutazioni di cinque geni (MYO7A, USH1C, CDH23, PCDH15, USH1G) e di un locus (USH1E); il sottotipo 2 è dovuto alle mutazioni di tre geni (USH2A, GPR98 e DFNB31) e di un locus (15q); nel sottotipo 3 è mutato un solo gene (CLRN1). Sono stati osservati casi di eredità digenica. La diagnosi clinica si basa sulla sordità neurosensoriale bilaterale (simmetrica, congenita e profonda per il tipo 1; moderata e grave con una importante perdita neurosensoriale alle alte frequenze per il tipo 2), associata a retinite pigmentosa (depositi di pigmento all'esame del fondo oculare, con elettroretinogramma piatto o ridotto). L'esame genetico è possibile dopo avere effettuato indagini preliminari, alle quali segue ladiagnosi molecolare basata sulla sequenza genomica dei geni-malattia. La diagnosi differenziale si pone con le sindromi oculo-acustiche associate a mutazioni mitocondriali del DNA (MIDD, sindrome di Kearns-Sayre) e, più raramente, con la malattia di Refsum o con forme attenuate della sindrome di Alström (si vedano questi termini). La consulenza genetica è importante e deve informare che le mutazioni eterozigoti del gene USH2A sono relativamente frequenti. La diagnosi prenatale è possibile nellediagnosi molecolare basata sulla sequenza genomica dei geni-malattia. La diagnosi differenziale si pone con le sindromi oculo-acustiche associate a mutazioni mitocondriali del DNA (MIDD, sindrome di Kearns-Sayre) e, più raramente, con la malattia di Refsum o con forme attenuate della sindrome di Alström (si vedano questi termini). La consulenza genetica è importante e deve informare che le mutazioni eterozigoti del gene USH2A sono relativamente frequenti. La diagnosi prenatale è possibile nelle famiglie nelle quali sia stata identificata la mutazione patogenetica. La presa in carico deve essere multidisciplinare e competente, per la gestione sia della sordità che della cecità (otorinolaringoiatri, oculisti, logopedisti, psicologi, specialisti delle protesi acustiche, utilizzando programmi di sviluppo psicomotorio e di apprendimento personalizzati per i pazienti sordo-ciechi). Gli impianti cocleari, monolaterali e bilaterali, sono largamente usati per i pazienti con sordità profonda; gli impianti cocleari e le protesi acustiche sono più efficaci se impiantate in tenera età. Per la retinopatia si consiglia in alcuni casi l'impiego di lenti dotate di filtri speciali. Sono in corso ricerche di terapia genica, neuroprotezione e sistemi visivi artificiali. La prognosi dipende dalla progressione del deficit visivo: la cecità si verifica in quasi tutti i casi tra i 50 e i 70 anni di vita.
Un testo su questa malattia è disponibile in Deutsch (2009) Português (2009) English (2020) Español (2020) Français (2020) Nederlands (2020) Greek (2009, pdf) Polski (2009, pdf) Russian (2020, pdf) Polski (2009)
Informazioni dettagliate
Grande pubblico
- Articolo per il grande pubblico
- Français (2012, pdf) - Orphanet
- Español (2016) - GuíaSalud
- Svenska (2021) - Socialstyrelsen
Linee guida
- Linee guida di buona pratica clinica
- Español (2017, pdf) - Ministerio de Sanidad
Test genetici
- Guida per il test diagnostico
- English (2011) - Eur J Hum Genet
- Français (2015, pdf) - ANPGM


Informazioni supplementari