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Sferocitosi ereditaria
Definizione della malattia
La sferocitosi ereditaria è un'anemia emolitica congenita, che presenta un quadro clinico ampio (che comprende soggetti asintomatici fino all'emolisi grave), con anemia, ittero di grado variabile, splenomegalia e colelitiasi.
ORPHA:822
Livello di Classificazione: Malattia- Sinonimo/i
:
- Sindrome di Minkowski-Chauffard
- Prevalenza: 1-5 / 10 000
- Trasmissione: Autosomica dominante o Autosomica recessiva
- Età di esordio: Qualsiasi età
- ICD-10: D58.0
- ICD-11: 3A10.Y
- OMIM: 182900 270970 612653 612690 616649
- UMLS: C0037889 C0221409
- MeSH: C536356 D013103
- GARD: 6639
- MedDRA: 10019904
Riassunto
Dati epidemiologici
La HS è la causa più comune di emolisi cronica ereditaria nell'America del Nord, con una prevalenza di 1/5.000. Tuttavia alcuni studi sulla fragilità osmotica indicano l'esistenza di forme molto lievi o subcliniche, che suggeriscono una prevalenza a 1/2.000 nell'Europa settentrionale.
Descrizione clinica
Di solito l'ittero è il primo segno clinico presente nei neonati (50% dei casi), in associazione all'anemia, che esordisce pochi giorni dopo la nascita e richiede una trasfusione di scambio (~10%) e trasfusioni di supporto (~35%). Spesso è presente splenomegalia. L'età di esordio e la gravità variano notevolmente a seconda del grado dell' anemia e dell'emolisi. La HS è stata classificata in quattro forme: caratteristica (emoglobina normale [Hb], reticolociti <3%, bilirubina <17 micromol/L), lieve (Hb 11-15 g/dL, reticolociti 3-6%, bilirubina 17-34 micromol/L), moderata (Hb 8-12 g/dL, reticolociti >6%, bilirubina >34 micromol/L), grave (Hb<8 g/dL, reticolociti >10%, bilirubina >51 micromol/L). Nel 10-15% dei casi, in particolare nei pazienti pediatrici, si osserva una crisi aplastica, spesso associata alle infezioni virali. Sono state segnalate alcune complicanze rare, come la scarsa crescita, l'ulcerazione della cute, la dermatite cronica, l'insufficienza cardiaca ad alta gittata e il sovraccarico secondario di ferro.
Dati eziologici
La HS è causata dalle mutazioni in uno dei seguenti geni: SPTA1 (1q21), SPTB (14q23.3), ANK1 (8p11.21), SLC4A1( 17q21.31), EPB42 (15q15-q21) che codificano, rispettivamente, per la catena alfa della spettrina 1 eritrocitaria, la catena beta della spettrina 1 eritrocitaria, l'anchirina-1, la proteina del trasportatore anionico della banda 3 e la proteina della membrana eritrociataria della banda 4.2. Le anomalie di queste proteine causano la perdita della coesione della membrana dei globuli rossi e della superficie della membrana, che comporta la sferificazione, la minore deformabilità e la prematura distruzione degli eritrociti nella milza.
Metodi diagnostici
La diagnosi si basa sulla storia clinica e familiare, sull'esame obiettivo e sulle analisi di laboratorio. La morfologia dei globuli rossi, la resistenza osmotica, il test di crioemolisi ipertonica, il test di citometria a flusso di legame dell'eosina-5-maleimide, l'elettroforesi su gel di poliacrilammide, contenente sodio dodecilsolfato, e l'ectacitometria sono i parametri utilizzati per la diagnosi. Di solito la concentrazione media di Hb nelle cellule è superiore alla norma (~35 g/dl), il numero dei reticolociti è normale o superiore alla norma e la bilirubina indiretta è leggermente aumentata. La prassi comune non prevede l'uso delle analisi molecolari per confermare la diagnosi.
Diagnosi differenziale
La diagnosi differenziale si pone con l'ellissocitosi ereditaria, la stomatocitosi ereditaria, l'ovalocitosi del Sud-est asiatico, il deficit di glucosio-6-fosfato deidrogenasi, il deficit di piruvato chinasi, l'anemia emolitica autoimmune e l'alfa talassemia (si vedano questi termini).
Diagnosi prenatale
La diagnosi prenatale è possibile nella gravidanze a rischio nelle famiglie in cui sono state individuate le mutazioni patogenetiche, ma non rientra nella prassi comune in quanto la storia naturale della malattia di solito non è grave.
Consulenza genetica
La HS ha una trasmissione autosomica dominante nel 75% dei casi. Sono stati descritti anche casi meno frequenti di trasmissione autosomica recessiva e di mutazioni de novo. Si raccomanda la consulenza genetica in presenza di una storia familiare positiva.
Presa in carico e trattamento
Il trattamento prevede la presa in carico dell'ittero (fototerapia e trasfusione di scambio per prevenire l'encefalopatia iperbilirubinemica) e le trasfusioni di globuli rossi in presenza di anemia grave e sintomatica. Di solito la splenectomia fa scomparire l'anemia e migliora drasticamente i marcatori emolitici; tuttavia non viene indicata nei soggetti che presentano la forma caratteristica, mentre di solito è necessaria nei casi gravi, nei quali, se possibile, viene differita fino all'età di 6 anni. Nelle forme intermedie le indicazioni sono meno chiare, mentre può essere utile nelle forme moderate prima della pubertà. Si preferisce la splenectomia laparoscopica, se viene eseguita da un chirurgo esperto. Nei pazienti con calcolosi biliare, l'associazione della splenectomia e della colecistectomia può essere utile. Per prevenire le infezioni, si raccomandano la profilassi vaccinale post-splenectomia e la profilassi antibiotica. Si raccomanda la somministrazione di folati, in particolare dopo le infezioni. Si raccomanda inoltre il controllo annuale dei livelli di ferritina nel siero.
Prognosi
La prognosi è variabile e dipende dalla gravità della malattia e dalle eventuali complicanze.
Informazioni dettagliate
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