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Deficit congenito di fibrinogeno
ORPHA:335
Livello di Classificazione: MalattiaRiassunto
I difetti congeniti del fibrinogeno sono disturbi della coagulazione caratterizzati da sintomi emorragici lievi o gravi, dovuti alla una riduzione e/o a una alterazione qualitativa del fibrinogeno circolante. L'afibrinogenemia (assenza completa di fibrinogeno) e l'ipofibrinogenemia (riduzione della concentrazione di fibrinogeno nel plasma) (si vedano questi termini) sono difetti quantitativi del fibrinogeno, mentre la disfibrinogenemia (si veda questo termine) è un difetto funzionale del fibrinogeno. L'ipofibrinogenemia e la disfibrinogenemia sono spesso associate (ipodisfifibrinogenemia). La prevalenza dell'afibrinogenemia è stimata in 1/1.000.000. L'ipofibrinogenemia e la disfibrinogenemia sono più frequenti. I due sessi sono interessati in uguale misura. Il deficit di fibrinogeno può essere individuato a tutte le età, anche se l'afibrinogenemia di solito esordisce precocemente durante l'infanzia, spesso in epoca neonatale. L'afibrinogenemia si evidenzia clinicamente con sanguinamenti del cordone ombelicale, epistassi, emartro, emorragie gastrointestinali, menorragia, emorragie dopo traumi e interventi chirurgici chirurgia e, raramente, emorragie intracraniche. Nelle donne affette da afibrinogenemia viene spesso osservata poliabortività. L'ipofibrinogenemia è caratterizzata da episodi emorragici meno frequenti e meno importanti dopo traumi o interventi chirurgici. La maggior parte dei pazienti affetti da disfibrinogenemia è sintomatica (60%). Gli altri pazienti possono presentare sintomi emorragici (28%) o persino trombosi (20%). I difetti congeniti del fibrinogeno sono dovuti alle mutazioni dei geni FGA, FGB o FGG. L'afibrinogenemia è trasmessa con modalità autosomica recessiva; l'ipofibringenemia e la disfibrinogenemia sono principalmente autosomiche dominanti. La diagnosi si basa sul prolungamento del tempo di tromboplastina parzialmente attivata (TTPa), del tempo di protrombina (TP), del tempo di trombina e di reptilasi e sul dosaggio del fibrinogeno con testfunzionali (metodo di Clauss) e immunologici. Le diagnosi differenziali si pongono con gli altri deficit congeniti dei fattori di coagulazione (fattori II, V, VII, X, XI, VIII, IX e XII; si vedano questi termini) e con il deficit acquisito di fibrinogeno (coagulopatia da consumo, insufficienza epatica). In caso di trombosi, la diagnosi differenziale si pone anche con la trombofilia congenita o acquisita (deficit di antitrombina, deficit delle proteine C e S, mutazione del fattore V Leiden, lupus anticoagulant (si vedano questi termini) e mutazione del FII Leiden). È possibile la diagnosi prenatale dell'afibrinogenemia, se sono già state identificate nella famiglia le mutazioni patogenetiche. Si usano correntemente per il trattamento delle emorragie concentrati di fibronogeno. Il plasma fresco congelato viene impiegato quando non sono disponibili concentrati di fibrinogeno. La somministrazione profilattica dei concentrati di fibrinogeno nelle prime fasi della gravidanza può prevenire gli aborti spontanei ricorrenti. Anche se la malattia può complicarsi con un'emorragia intracranica in grado di mettere a rischio la vita del paziente, la prognosi dell'afibronogenemia è di solito buona, se la diagnosi è precoce e il trattamento è adeguato. La prognosi dell'ipo/disfinobrinogenemia è di solito buona.
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Informazioni dettagliate
Grande pubblico
- Articolo per il grande pubblico
- Français (2009, pdf) - World Federation of Hemophilia
Linee guida
- Linee guida di buona pratica clinica
- Français (2022) - PNDS
Test genetici
- Guida per il test diagnostico
- Français (2018, pdf) - ANPGM


Informazioni supplementari