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Malattia da deposito di glicogeno da deficit di maltasi acida
ORPHA:365
Livello di Classificazione: Malattia- Sinonimo/i
:
- Deficit di alfa-1,4-glucosidasi acida
- GSD da deficit di maltasi acida
- GSD, tipo 2
- Glicogenosi, tipo 2
- Malattia da deposito di glicogeno, tipo 2
- Malattia di Pompe
- Prevalenza: 1-9 / 100 000
- Trasmissione: Autosomica recessiva
- Età di esordio: Prenatale, Neonatal, Infanzia, Adolescenti, Età adulta
- ICD-10: E74.0
- OMIM: 232300
- UMLS: C0017921
- MeSH: D006009
- GARD: 5714
- MedDRA: 10053185
Riassunto
Un testo più recente su questa malattia è disponibile in inglese
La glicogenosi tipo 2 (GSD 2) è una malattia da accumulo lisosomiale caratterizzata dal coinvolgimento variabile dei muscoli scheletrici e della respirazione. La forma infantile si associa a cardiomiopatia ipertrofica. L'incidenza stimata è circa 1/57.000, per la forma adulta, e 1/138.000, per la forma infantile. La forma infantile o malattia di Pompe si manifesta prima dei 3 mesi di vita, con grave ipotonia, difficoltà alla suzione e alla deglutizione, cardiomiopatia ipertrofica ed epatomegalia progressiva. La forma adulta si presenta con una miopatia progressiva dei cingoli, che esordisce a partire dagli arti inferiori e che coinvolge l'apparato respiratorio, che può costituire il primo sintomo della malattia. Si conosce un ampio spettro di forme intermedie, diverse da queste due forme estreme. La malattia è dovuta al deficit di alfa-1,4-glucosidasi acida, che idrolizza il glicogeno in unità di glucosio, comportando un accumulo intralisosomiale di glicogeno. Il deficit è ubiquitario, ma è espresso solo in alcuni organi (soprattutto, il cuore e/o i muscoli scheletrici). Il gene (GAA) è localizzato sul cromosoma 17q23. L'eterogeneità clinica dipende dall'eterogeneità delle mutazioni, alcune delle quali sono più comuni. La trasmissione è autosomica recessiva. La diagnosi biologica si basa sull'evidenza di un deficit enzimatico (sui linfociti nelle gocce di sangue essiccato, sui fibroblasti o sui villi coriali freschi). Nella forma infantile, le diagnosi differenziali più importanti si pongono con la malattia di Werdnig-Hoffman (si veda questo termine) e con la cardiomiopatia ipertrofica idiopatica o metabolica. Se l'esordio è tardivo, la GSD2 evoca la malattia di Danon (si veda questo termine). Nella forma adulta, la diagnosi differenziale si pone con le altre cause di miopatia. Quando nel paziente sono state identifica entrambe le mutazioni patogenetiche, è possibile ricercare, tra i consanguinei, i portatori sani. La diagnosi prenatale è possibile attraverso la misurazione dell'attività enzimatica sui villi coriali freschi, o attraverso la ricerca delle mutazioni sulle cellule fetali. In casi molto rari la diagnosi prenatale è complicata dalla presenza di pseudodeficit. Oltre al trattamento sintomatico, è disponibile la terapia enzimatica sostitutiva: nel marzo 2006, l'alglucosidasi alfa ha ottenuto dall'Unione Europea l'autorizzazione all'immissione in commercio come farmaco orfano per il trattamento dei pazienti affetti dalla malattia di Pompe. Non sono stati ancora stabiliti i benefici della terapia enzimatica sostitutiva per le forme a esordio tardivo. In assenza di trattamento, nelle forme infantili, il decesso si verifica prima dei due anni a causa dello scompenso cardiorespiratorio; i pazienti con la forma tardiva devono ricorrere alla sedia a rotelle e necessitano di assistenza respiratoria.
Informazioni dettagliate
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- Linee guida di emergenza
- Français (2018, pdf)
- Linee guida per l'anestesia
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- Linee guida di buona pratica clinica
- Español (2015, pdf)
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- Guida per il test diagnostico
- Français (2016, pdf)
- Articolo di genetica clinica
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Informazioni supplementari