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Nefronoftisi
ORPHA:655
Livello di Classificazione: MalattiaRiassunto
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La malattia cistica autosomica recessiva della midollare renale o nefronoftisi è una nefropatia tubulo-interstiziale cronica che evolve verso l'insufficienza renale terminale. La prevalenza è 1/100.000 individui. La malattia è eterogenea sia dal punto di vista clinico che genetico. Sono state descritte tre forme principali. La nefronoftisi giovanile, la forma più frequente, evolve verso l'insufficienza renale terminale prima dei 15 anni ed è la causa del 15% dei casi di insufficienza renale terminale infantile. I primi segni compaiono dopo i 2 anni, con un difetto di concentrazione dell'urina, responsabile della poliuria e della polidipsia, del ritardo della crescita e del deterioramento progressivo della funzione renale, senza segni di malattie glomerulari. L'ecografia renale evidenzia reni di dimensioni normali. Le lesioni istologiche interessano le membrane basali dei tubuli che si ispessiscono e stratificano o si assottigliano in modo anomalo. È presente anche fibrosi interstiziale. Alcuni bambini mostrano sintomi extrarenali: degenerazione tapeto-retinica (come nella sindrome di Senior-Loken, si veda questo termine), deficit cognitivo, atassia cerebellare, anomalie ossee o coinvolgimento epatico. La nefronoftisi infantile è una nefropatia tubulo-interstiziale cronica che si associa a microcisti corticali che evolvono verso l'insufficienza renale terminale prima dei 5 anni. Infine, la forma a esordio tardivo di nefronoftisi è quella più rara. I segni clinici e istologici sono simili a quelli della forma giovanile, ma l'insorgenza dell'insufficienza renale terminale si verifica più tardi, mediamente all'età di 19 anni. La nefronoftisi è trasmessa come carattere autosomico recessivo; sono stati identificati cinque geni associati alla malattia. Il primo gene, NPHP1, è stato mappato sul cromosoma 2q13. Nel 70% dei bambini affetti sono state osservate delezioni omozigoti. La loro identificazione permette di stabilire la diagnosi. È stata dimostrata eterogeneità genetica per i pazienti con o senza coinvolgimento extrarenale. Le mutazioni del gene NPHP2, che codifica per l'inversina, sono responsabili della forma infantile di nefronoftisi, che evolve verso l'insufficienza renale terminale prima dei 5 anni. Le mutazioni del gene NPHP3, localizzato sul cromosoma 3q21-22, sono state descritte in una famiglia Venezuelana e sono responsabili della forma a esordio tardivo della malattia. Le mutazioni del gene NPHP4, localizzato sul cromosoma 1p36, sono state osservate in diverse famiglie, alcune delle quali presentavano un coinvolgimento retinico. Le mutazioni dell'altro gene, IQCB1/NPHP5, localizzato sul cromosoma 3q13, sono state recentemente identificate in pazienti affetti da nefronoftisi autosomica recessiva e sindrome di Senior-Loken. La diagnosi prenatale è possibile se la mutazione è stata già identificata in un bambino della stessa famiglia. Al momento non esistono trattamenti in grado di impedire l'evoluzione verso l'insufficienza renale terminale.
Informazioni dettagliate
Articolo per i professionisti
- Informazioni in breve
- Slovak (2007)
- Genetica pratica
- English (2008, pdf)
- Articolo di genetica clinica
- English (2016)
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