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Malattia di Charcot-Marie-Tooth, tipo 1
Definizione della malattia
La malattia di Charcot-Marie-Tooth tipo 1 (CMT1) appartiene al gruppo delle neuropatie periferiche demielinizzanti autosomiche dominanti, caratterizzate da atrofia e debolezza distale, perdita sensoriale, deformità dei piedi e rallentamento della velocità della conduzione nervosa.
ORPHA:65753
Livello di Classificazione: Gruppo di malattie- Sinonimo/i
:
- CMT1
- Malattia di Charcot-Marie-Tooth demielinizzante, autosomica dominante
- Neuropatia di Charcot-Marie-Tooth, tipo 1
- Neuropatia sensitivo-motoria ereditaria, tipo 1
- Prevalenza: 1-5 / 10 000
- Trasmissione: Autosomica dominante
- Età di esordio: Infanzia, Adolescenti, Età adulta
- ICD-10: -
- ICD-11: 8C20.0
- OMIM: -
- UMLS: C0751036
- MeSH: -
- GARD: 12433
- MedDRA: -
Riassunto
Dati epidemiologici
La prevalenza della CMT1 è stimata in 1/5.000 - 1/7.000. La CMT1A caratterizza il 70% dei casi.
Descrizione clinica
L'età di esordio della CMT1varia considerevolmente, a partire dall'infanzia sino alla quarta decade di vita o anche successivamente. Di solito i pazienti diventano sintomatici tra la prima e la seconda decade di vita; tuttavia, il quadro clinico completo può manifestarsi anche successivamente. La gravità clinica può variare da una forma molto lieve, che non viene riconosciuta come tale, alla notevole debolezza, fino alla disabilità. I soggetti affetti di solito sviluppano debolezza distale, atrofia muscolare simmetrica (prevalentemente dei muscoli peronei) e riduzione o assenza dei riflessi tendinei. Alcuni deficit sensoriali nella percezione della posizione, della vibrazione, del dolore e della temperatura di solito insorgono prima nei piedi e poi nelle mani. Il piede cavo (o piatto) con dita a martello è spesso presente sin dall'infanzia. Durante l'adolescenza, i pazienti possono sviluppare una scoliosi di grado variabile.
Dati eziologici
La CMT1A e la CMT1E sono causate rispettivamente dalle duplicazioni di 1,5 Mb e dalle mutazioni puntiformi nel gene PMP22 (17p12). La CMT1B si associa alle mutazioni del gene MPZ (1q22). La CMT1C, la CMT1D e la CMT1F (si vedano questi termini) si associano, rispettivamente, alle mutazioni patogenetiche di LITAF (16p13.3), EGR2 (10q21.1) e NEFL(8p21.2).
Metodi diagnostici
La diagnosi di CMT1 si basa sulla neuropatia sensitiva e motoria periferica progressiva; sul rallentamento della velocità di conduzione nervosa (VDC) con VDC motoria <38 m/s negli arti superiori; sulla storia familiare positiva (anche se sono stati osservati casi sporadici causati da nuove mutazioni). L'analisi genetica viene considerata il gold standard per la diagnosi.
Diagnosi differenziale
La diagnosi differenziale si pone con le altre neuropatie genetiche, in particolare con la CMT legata all'X, la CMT2 autosomica dominante, la CMT4 e la neuropatia ereditaria con suscettibilità alle paralisi da pressione (si vedano questi termini). La diagnosi di CMT1 può essere difficile in assenza di una storia familiare; si raccomanda di prendere in considerazione anche le neuropatie demielinizzanti acquisite.
Diagnosi prenatale
La diagnosi genetica preimpianto è possibile nelle famiglie nelle quali è stata individuata la variante patogenetica.
Consulenza genetica
La trasmissione è autosomica dominante a penetranza completa. Si raccomanda la consulenza genetica.
Presa in carico e trattamento
Il trattamento è multidisciplinare e comprende l'uso di calzature speciali, plantari e/o ortesi per i piedi e le caviglie; nei casi più gravi, possono essere necessarie le stampelle e i bastoni per preservare la mobilità; nelle forme più gravi di piede cavo può essere necessario intervenire chirurgicamente; si raccomanda l'esercizio fisico per l'allungamento dei muscoli, se è tollerato dal paziente; lo stretching previene l'accorciamento del tendine di Achille; l'esame regolare dei piedi è utile per individuare le piaghe da pressione. La terapia occupazionale focalizzata su specifiche strategie/strumenti può supportare i pazienti nelle loro attività quotidiane, in particolare quando è presente debolezza alle mani.
Prognosi
La CMT1 ha una progressione lenta e i pazienti possono vivere lunghi periodi di stabilizzazione, senza evidenti peggioramenti. La maggior parte dei casi mantiene la capacità di deambulare per tutta la vita, che ha un'aspettativa normale.
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