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Sindrome di Silver-Russell
ORPHA:813
Livello di Classificazione: MalattiaRiassunto
La sindrome di Silver-Russell è caratterizzata da ritardo della crescita a esordio prenatale, facies caratteristica e asimmetria degli arti. L'incidenza è stimata in 1-30/100.000 casi; sono stati descritti circa 400 casi. Il peso è maggiormente compromesso rispetto alla statura, per la scarsità del pannicolo adiposo sottocutaneo. È presente ritardo dell'età ossea proporzionato alla bassa statura. La fontanella può chiudersi tardivamente. La circonferenza cranica è normale, a differenza del resto del corpo, e conferisce un aspetto pseudoidrocefalico. La fronte, larga e prominente, contrasta con il viso triangolare e piccolo, con il mento piccolo e appuntito, la bocca larga con labbra sottili e angoli rivolti verso il basso, gli occhi grandi e le sclere blu. Nel 60-80% dei casi è stata osservata asimmetria degli arti, di solito parziale ma non progressiva. Sono comuni la brachidattilia e/o la clinodattilia del V dito. Si può osservare un relativo rallentamento nel raggiungimento delle tappe dello sviluppo motorio e in casi rari si può riscontrare un lieve deficit cognitivo. L'eziologia è eterogenea. Molti casi sono sporadici. Nel 10% dei pazienti è stata osservata disomia uniparentale materna del cromosoma 7. Circa il 30% dei casi mostra ipometilazione del gene H19, localizzato sulla regione 11p15 soggetta a imprinting. L'ipometilazione è dovuta in molti casi a un meccanismo epigenetico o a un microriarrangiamento genomico, come la microduplicazione materna della regione critica. La diagnosi è soprattutto clinica, in assenza di test biologici specifici, ma viene confermata dall'eventuale riscontro di anomalie molecolari. La diagnosi differenziale si pone con il ritardo della crescita prenatale da disfunzione placentare, con alcune anomalie cromosomiche in mosaico o con alterazioni strutturali, con la progeria neonatale (sindrome di Wiedemann-Tautenstrauch), con la sindrome 3M e il nanismo MULIEBRY (si vedano questi termini). La consulenza genetica fa riferimento al meccanismo molecolare responsabile del quadro clinico. Il rischio di ricorrenza è estremamente basso nei casi di disomia uniparentale del cromosoma 7 o di anomalie epigenetiche della regione 11p15. Di solito non è possibile la diagnosi prenatale (in quanto la maggior parte dei casi è sporadica). Il trattamento è sintomatico. La terapia con l'ormone della crescita può aumentare la velocità della crescita e aumentare l'altezza finale, che però non raggiunge i valori normali. Fatta eccezione per la bassa statura e la corporatura esile, la prognosi a lungo termine è buona. L'emi-ipotrofia si associa a un aumento del rischio di tumore.
Un testo su questa malattia è disponibile in Deutsch (2007) English (2007) Español (2007) Français (2007) Nederlands (2007) Japanese (2019, pdf) Slovak (2007, pdf) Polski (2007, pdf)
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