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Alcaptonuria
Definizione della malattia
Si tratta di un difetto raro del metabolismo della fenilalanina e della tirosina, caratterizzato dall'accumulo di acido omogentisico (HGA) e del prodotto della sua ossidazione, l'acido benzochinone acetico (BQA), in diversi tessuti (ad es. cartilagini, tessuti connettivi) e nei liquidi corporei (urine, sudore), con la conseguente colorazione scura delle urine al contatto con l'aria, una colorazione grigio-blu della sclera e dell'elice dell'orecchio (ocronosi) e una patologia invalidante a livello delle articolazioni assiali e periferiche (artropatia ocronotica).
Riassunto
Dati epidemiologici
Nella maggior parte dei gruppi etnici, la prevalenza alla nascita è stimata in circa 1/250.000 - 1/1.000.000. Tuttavia, la malattia è più comune in Slovacchia e nella Repubblica Domenicana, dove colpisce 1/19.000 neonati.
Descrizione clinica
Molti pazienti sono asintomatici e non sanno di avere la malattia fino all'età adulta. Tuttavia, è possibile riconoscere l'aciduria omogentisica sin dalla prima infanzia in base alla presenza di macchie scure nel pannolino. Dopo la terza decade, i pazienti iniziano a sviluppare una pigmentazione anomala della sclera e della cute che ricopre la cartilagine, associata a sintomi muscolo-scheletrici come il dolore alla schiena e la rigidità. Di solito l'interessamento delle grandi articolazioni periferiche si manifesta a distanza di anni dall'insorgenza delle alterazioni della colonna, e spesso esita in una malattia articolare terminale. In genere l'artropatia ocronica periferica è degenerativa. A partire dalla quarta decade, si riduce la mobilità articolare. I pazienti possono presentare anchilosi e fratture delle vertebre e delle ossa lunghe. Altri segni clinici sono le complicanze genito-urinarie (calcolosi renale, vescicale e prostatica) e cardiache (valvulopatia mitralica, aritmie), e l'insufficienza respiratoria causata dall'interessamento muscolo-scheletrico.
Dati eziologici
I pazienti sono omozigoti o eterozigoti composti per le mutazioni con perdita di funzione (sono state descritte oltre 200 varianti) nel gene HGD, che codifica l'omongetisato 1,2-diossigenasi, un enzima della via catabolica della fenilalanina e della tirosina. La mancata degradazione di HGA ne causa l'accumulo. Il danno ai tessuti è secondario al deposito di un pigmento simil-melanina (una forma polimerizzata del BQA), che ha un'elevata affinità per il tessuto connettivo. Questo pigmento scatena numerose reazioni di ossidoriduzione e induce la produzione di radicali liberi, con ulteriori danni al tessuto connettivo.
Metodi diagnostici
La diagnosi viene ipotizzata in base all'esame obiettivo e alle quantità di HGA rilevate nell'urina con la gascromatografia-spettroscopia di massa. Dato che numerosi pazienti non presentano le urine scure, si raccomanda di analizzare i livelli di HGA in tutti i soggetti che mostrano evidenza di osteoartrite sulle radiografie. Le radiografie della colonna vertebrale evidenziano la degenerazione dei dischi associata ad una densa calcificazione, in particolare nella regione lombare. I test genetici confermano la diagnosi.
Diagnosi differenziale
La diagnosi differenziale si pone con la porfiria acuta intermittente, l'artrite reumatoide, la spondilite anchilosante e l'osteoartrite.
Consulenza genetica
La trasmissione è autosomica recessiva. Se entrambi i genitori sono portatori non affetti, la probabilità di trasmissione della malattia ai figli è del 25%.
Presa in carico e trattamento
Il trattamento è palliativo. La restrizione alimentare (dieta a ridotto contenuto di proteine) porta dei benefici, ma spesso la compliance è limitata. La terapia farmacologica (paracetamolo, antinfiammatori non steroidei) associata alla fisioterapia aiuta a ridurre il dolore e aumenta l'estensione del movimento articolare. I pazienti più anziani possono necessitare della rimozione e della fusione dei dischi lombari. Può essere necessaria la protesizzazione dell'articolazione dell'anca o del ginocchio. Sono state studiate strategie terapeutiche per modificare la via metabolica alterata della fenilalanina-tirosina (ad es. con il nitisinone). L'uso off-label del nitisinone ha permesso di rallentare la progressione della malattia, ma devono ancora esserne valutate l'efficacia a lungo termine e la sicurezza nei pazienti, nonché l'età più adatta alla somministrazione (attualmente è in corso uno studio clinico in aperto e uno studio osservazionale).
Prognosi
L'aspettativa di vita dei pazienti non è significativamente ridotta, ma il dolore può essere costante e il declino funzionale progressivo si associa alla perdita della mobilità; spesso i pazienti necessitano di supporti alla deambulazione (stampelle, sedia a rotelle). Spesso le complicanze cardiache sono potenzialmente letali e possono peggiorare la prognosi.
Un testo su questa malattia è disponibile in Deutsch (2019) English (2019) Español (2019) Français (2019) Nederlands (2019) Hebrew (2020, pdf) Suomi (2019, pdf) Polski (2014, pdf) Greek (2007, pdf) Polski (2014)
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Articoli di revisione sulla malattia
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- English (2013) - J Clin Pathol
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