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Atrofia muscolare spinale scapolo-peroneale
Definizione della malattia
L'atrofia muscolare spinale scapolo-peroneale (SPSMA) è una malattia genetica rara dei motoneuroni, caratterizzata da neuropatia periferica assonale prevalentemente motoria, che esordisce con atrofia e debolezza muscolare scapolo-peroneale progressiva, paralisi laringea, aplasia congenita dei muscoli e, in alcuni pazienti, anomalie scheletriche.
ORPHA:431255
Livello di Classificazione: MalattiaRiassunto
Dati epidemiologici
La prevalenza non è nota. Sono stati descritti oltre 30 casi a livello mondiale. I maschi sono colpiti in maniera più grave.
Descrizione clinica
Di solito l'esordio avviene nel periodo neonatale o nella prima infanzia. I segni clinici caratteristici della malattia comprendono l'atrofia dei muscoli delle spalle e del perone e dei piccoli muscoli delle mani (che esitano nella debolezza distale soprattutto degli arti inferiori) e la debolezza e l'atrofia dei muscoli pettorali. I pazienti presentano difficoltà a camminare sui talloni, scapole alate e l'assenza o la riduzione dei riflessi tendinei profondi. Altri segni clinici comuni sono la paralisi delle corde vocali, la scoliosi e/o l'artrogriposi. Alcuni pazienti presentano anomalie scheletriche, compresa la displasia congenita delle anche, gli arti corti o di diversa lunghezza, i piedi torti congeniti, la displasia del metatarso, la displasia spondilometafisaria, la platispondilia, la displasia metatropica e/o la statura moderatamente bassa. Può essere presente una modesta riduzione del senso della vibrazione. La progressione clinica della malattia è lenta; l'espressione varia tra le forme gravi ad esordio neonatale e i quadri clinici lievi presenti solo negli adulti.
Dati eziologici
Il gene-malattia è TRPV4 (12q23-q24.1), che codifica per un canale cationico non selettivo del calcio, che si ritiene coinvolto nella regolazione della pressione osmotica sistemica e nella sensibilità meccanica. Sono state documentate anche mutazioni de novo.
Metodi diagnostici
La diagnosi si basa sui segni clinici, sull'anamnesi familiare e sugli esiti delle biopsie che evidenziano significativi gruppi di fibre muscolari con caratteristiche fibrose e grave atrofia, sostituzione grassa diffusa, aumento della fibrosi endomisiale, dimensioni molto variabili e separazione delle fibre, molte delle quali presentano nuclei multipli. Le alterazioni istologiche sono particolarmente marcate nel gastrocnemio. La colorazione con ATPasi evidenzia atrofia delle fibre di tipo 1 e 2, mentre l'elettroradiografia mostra una riduzione dei potenziali composti dell'azione motoria (cMAPS), in presenza di potenziali d'azione sensoriale e velocità di conduzione nervosa normali. Nelle sezioni del cervello e del midollo spinale si osserva un numero normale di motoneuroni nel complesso motorio e nel midollo spinale. I test genetici permettono di individuare la mutazione patogenetica, confermando la diagnosi.
Diagnosi differenziale
La diagnosi differenziale si pone con la malattia di Charcot-Marie-Tooth tipo 2C, l'atrofia muscolare spinale distale congenita, la sindrome scapolo-peroneale neurogena tipo Kaeser e la distrofia facio-scapolo-omerale.
Diagnosi prenatale
La diagnosi prenatale è possibile se la variante patogenetica familiare è nota.
Consulenza genetica
La trasmissione è autosomica dominante. La consulenza genetica informa i genitori affetti della probabilità del 50% di trasmettere la mutazione patogenetica ai figli. La diagnosi precoce è fondamentale per prevenire la forma congenita più grave, in quanto la malattia tende ad essere maggiormente progressiva e grave con il passare delle generazioni.
Presa in carico e trattamento
Al momento non è disponibile una cura efficace.
Prognosi
La prognosi non è particolarmente sfavorevole, anche se le difficoltà nella deambulazione predispongono i pazienti alle cadute e all'artrosi che, insieme agli aspetti dismorfici e alla debolezza distale, contribuiscono a peggiorare i problemi motori. In genere i muscoli respiratori non sono interessati.
Informazioni supplementari